пятница, 16 марта 2012 г.

ԽԱԲՍ ՏՈՒՐ ԴՐԱՆ (պիես) իտալերեն FREGALO!


DIANA HAMBARDZUMYAN

FREGALO!

TRADUZIONE DI BAGRAT AVETISYAN


(Dialoghi tra due persone in celle opposte l’una all’altra)
(Una parte dei dialoghi è stata decodificata dalle registrazioni segrete carcerarie)


Personaggi

Condannato 8 – uomo di età indefinita
Condannata 7 – donna di età indefinita
Carceriere – uomo di mezza età

(Nel mezzo del palco illuminato di luce fioca c’è una partizione alta e grassa, opaca e trasparente. Sulle colonne di entrambi i lati della partizione sono appiccicate maschere e i numeri ‘7’ e ‘8’ che identificano i condannati. In ciascuna cella ci sono letti di ferro e tavole pieghevoli fissate alla partizione. Dalla parte destra del palco c’è l’ufficio del Carceriere. Dalla parte aperta dell’ufficio si vede una scrivania sù di cui c’è un televisore con schermo ampio. Entrambe le celle sono riflesse sullo schermo, e si possono sentire distintivamente i dialoghi dei condannati. Mentre i condannati parlano, il Carceriere prende il telecomando , spinge i bottoni e le celle ‘7’ e ‘8’ appaiono sullo schermo in turno. Talvolta il Carceriere interviene e parlando a nome di ciascuno delle vittime controlla la registrazione del dialogo. Nelle celle ognittanto sorge vento e fa cadere le maschere dalle colonne. Quando il vento si ferma, i condannati continuano a parlare come se non fosse una loro allucinazione auditiva. Infine, secondo le indicazioni del Carceriere la vita nelle celle si conduce a termine benchè i condannati non pensino così.)

COND 7: Chi sei?(Con tutto il corpo si preme sul muro immaginario avvicinando l’orecchio)
COND 8: Non sono fatti tuoi! (Tosse.)
COND 7: Non posso almeno sapere chi sarà disposto a darmi una mano quando mi tirano fuori la testa. ( Alza le spalle.)
COND 8: Ma sei siocca…. pensi che non sarò io a tirarti fuori la testa?
COND 7: (Si siede sul letto e mette la testa tra le cosce.) Lo sapevo. Che brutta fortuna! Mi soffoco in questa porca cella.
COND 8: (Va verso la partizione e attraverso i due indici fa corna sula COND 7 e si eccita della torsione.) Sei la mia vittima, la mia immediata vittima. Ti stavo cercando da molto tempo.
COND 7: (Quasi in lacrime.) Figlio di puttana!
COND 8: Lasciami fotterti, putta! Ma stai attenta, lo faccio veloce. Non ingiurare mia mamma. Il cinese Dao non è mio papa e io non ho letto i suoi libri come fanno delle certe cose. Talvolta mi rendo debole. È la birra forse.(Sgrigna presentuosamente.)
COND 7: (Fa le fiche) Vaffanculo! (Esasperata) Ti posso ingiurare la mamma con parole più lussuose.
COND 8: Non dirlo! Sono serio. Sarà bene per noi due. (Toglie un preservative al di sotto della cuscina.) Guarda, ho questi capezzoli di gomma. È per te. No voglio che tu venga infetta.
CARCERIERE: (Prende il telecomando, assorda la voce della COND 7 e accende la registrazione.)
Sorge un vento terribile, le maschere improvvisamente cadono sul terreno, i condannati si inginocchiano ad alzare le maschere.
LA VOCE REGISTRATA DELLA COND 7: Fallo senza i capezzoli! Non sarai infetto.
I condannati guardano quà e là in brutta maniera e circolandosi avvicinano gli orecchi. Sullo schermo appare la scena del loro atto sessuale senza amore. I condannati strappano le maschere e nello stesso tempo le gettano verso le colonne della partizione. La cella della condannata appare sullo schermo. Tutto è così come prima.
COND 7: Basta! Non ci fa bene. Io non conosco un sesso più sicuro di quello che si fa da solo. (Le mani scorrono sulle anche.)
COND 8: Non gemere, putta! È un grande insulto alla mia mascolinità. Pensi che io non sono capace di fare un bucco su un muro così sottile come questo. Ti assicuro che sono riuscito a farlo con alcuni più grossi. Non sei eccitata? Non è giusto così. Facciamolo!
COND 7: (Ride) Dai, fallo! Ma inciampiamo continuatamente su quella bava che abbiamo emanato.
COND 8: E vedi che rovinare quella bava è lo stesso che rovinare il lusso. Ma quanti bambini sono rimasti senza nascita!
COND 7: Quei bambini carini sono nati e ancora nasceranno a evidenziare la nostra vita benestante. (Sospende le gambe dal letto e pendolandole come una bambina ride sotto il naso.)
COND 8: Ti immagini come quei bambini carini godono il calore di sesso mentre si trovano nel ventre della loro mamma.
COND 7: Ah, sì! L’ho sentito quando ero per la prima volta incinta. (Si acciglia un poco e finge di disegnare un circolo sulla pancia.) Che porca vita! Quei bambini prima di nascita imparano qualsiasi cosa vedano nei ventri delle madri. (Chiude la faccia con le mani e parla ad una voce dura.) Sono i veri testimoni di quello che si fa prima della loro nascita.
COND 8: Sì! Essere nato è una cosa troppo ingrata.
COND 7: (Vivace) L’hai ditto giusto. Sai cosa mi ricorda? Che ti portano ad una corrida feroce contro la tua volontà, poi ti costringono lasciarla e pretendono che tu ricordi e ripeta la preghiera che hai sentito… la preghiera! (La parola ‘preghiera’ risuona in tutta la sala.)
COND 8: Sei un grande filosofo. Non lo sapevo. (Tocca il muro con il palmo in maniera di controllare l’abilità del filosofeggiamento della compagna.)
COND 7: Beh! Ne’ il denaro, ne’ l’intelletto importano alla loquacità però la tazza vuota spesso promuove l’esplosione di grandi passioni. (Come se conducesse un coro.) Uno, due, tre… sorridiamo! (Sorride)
CARCERIERE: (Prende il telecomando, assorda la voce del COND 8 e accende la registrazione.)
Sorge un vento terribile, le maschere improvvisamnete cadono sul terreno, i condannati cominciano a ballare in un ritmo pazzesco calpestando le maschere. I condannati appaiono sullo schermo in vestiti estivi. Parlando in un tono vivace camminano quà e là nelle strade affollate in una maniera sia libera, sia cauta . Si suona musica allegra e appassionante, la gente gli sorride, ognittanto si baciano, ridono ad alta voce, in scusa di non perdere l’uno l’altra nella folla, ogni tanto stringono le mani. Entrano in una caffeteria e prenotano birra e sigarette. La COND 7 paga la quota.
LA VOCE RSGISTRATA DELLA COND 7: Sai perchè non tengo soldi? Perchè li trascuro, oppure ne ho paura. Chissa?
I loro palmi abbracciati appaiono sullo schermo. Il Carceriere spinge il bottone del telecomando. I condannati alzano le maschere brucciate e contemporaneamente lanciano verso le colonne delle celle. La cella del COND 8 appare sullo schermo. Tutto è così come prima.
COND 8: Mi sembra che tu sei una vera scienziata. Oggi pure gli scienziati non usano un bello linguaggio. Ma dimmi chi sei?
COND 7: Perchè non sono simile di una scienziata? Ah, ho capito. Gli occhiali. Quel bastardo mi ha spremuto il petto mentre mi portava qui, e in quella scaramuccia ho perso gli occhiali. Credimi! (Avvanzandosi verso la partizione, mormorando.) Apri l’orecchio. Ti dico un mio segreto. Non svenire!
COND 8: Mi prendi in giro? Pensi che io sono un ragazzino con viso coperto di bruffoli, che si eccita baciando le fotografie di ragazze nude. Pensi che io posso svenire se tu vieni a farmelo?
COND 7: Sei appunto un ragazzino… Ti stavo dicendo tutta un’altra cosa… (Meditando per un attimo, si trova più coraggiosa, con voce più alta) Ti dico che prima di chiudermi in questa porca cella avevo rosicchiato il granite della scienza così che mi sono finalmente trovata nel manicomio di ‘‘Nork’’. Per nessun motivo… Sai che Humboldt e io eravamo insieme e bevevamo la birra ‘‘Kilikia’’. Ma tu conosci Humboldt?
Sorge la forma di Humboldt nella sua propria dimensione con passi illusori, la COND 7 si inchina a disegnare bottiglie di ‘‘Kilikia’’ a giù del letto, tra un attimo mette le bottiglie sul tavolo. La COND 7 e Humboldt fanno finta di bere creando la silhouette di due ubriachi scivolando e baciando l’uno l’altra.
COND 7: (Con singhiozzo di ubriaco) Sei riuscito a conoscerlo? E’ il mio amico, il mio fedele amico. Chi gli fa male, ha un affare con me. E se lo fai, ti rompo il capo. Non toccare Humboldt! Non fargli male! Lui è mio… non toccarlo, porco oscurantista… ti fotto la mamma…
COND 8: Povera putta! Sei tanto ubriaca che non ti ricordi neanche con chi sei stata, che pure la torre che dà sulla tua finestra, sarà… come si chiama quella di Parigi? Ah, sì, quella di Eifel. (Si inginocchia, alza le mani, poi la testa, in maniera che vede qualcosa di sottostante la gonna corta della COND 7…, se lo ammira, poi, superando la confusione comincia a pregare tanto che cade in euforia).
COND 7: Taci! Lo ricordo benissimo. Ero con Humboldt. Pure mi ricordo che lui paragonava la ‘‘traduzione’’ con una barca accelerante tra due iceberg. (Tiene i palmi tesi in una maniera di evitare di battere sull’iceberg e si accontenta in una maniera infantile quando la barca batte sull’iceberg). Hai ragione, talvolta la mia memoria mi tradisce, ma quel giorno me lo ricordo benissimo. C’erano tre uomini cun culi grossi, portavano cravatte grigge. Si sono precipitati nel balcone e hanno spinto via Humboldt.. povero Humboldt… Era così spaventato che si è aggrappato alla sedia e tenendola fortemente si è gettato fuori dalla finestra. Poi questi uomini si sono avvicinati a me, mi hanno bendato le mani e poi… mi hanno portato via. (Quasi in lacrime) Povero Humboldt! Che peccato che è sparito così all’improvviso! Il suo nome è stato registrato nella lista delle persone sparite senza tracce in Armenia. (Sorride distrattamente , ma lo sguardo non dice nulla.) Eh, nella lista delle persone sparite senza tracce…!
COND 8: (Continua a guardare quà e là con una espressione del viso emozionata, sussurando parole indistinte, ognittanto sospira con meraviglia)
COND 7: (Sembra di sentire pericolo e frantuma gli orecchi per un po’ di tempo.) Che è successo? Il tuo respiro non mi sembra normale. (Sospira Francamente) Ah, sei caduto nelle braccia di ricordi, caro amico? Hai la mia fortuna… Nel lusso di una città orientale si poteva sempre trovare un misero alloggio che poteva sostituire ciascuna piccola osteria dell’ ‘‘Arcadia’’ in cui respiravo così come te. (Va verso la partizione e ci preme il corpo in maniera erotica e inizia a gemere.)
COND 8: (Quasi riprendendosi) Che energia potente! E’ appunto quello che Eifel ha messo nella torre. Un’energia tanto potente che pure immaginandola ho voglia di fare un bucco nel muro e venire a fartelo… Sarai contenta di accogliere un ospite come me.
COND 7: Mi imbarazzi, sai? Non prendere le mie parole al cuore! Sono una donna capricciosa. Oggi sono qui, domani sparisco. Mentre tu respiri così duramente, io mi abituo a questa cella. Da quel momento mi trovo in questo porcile, tutti i clienti di questa cella russavano accuratamente e armonicamente. Un giorno svegliandosi tutti sono spariti senza dirmi ‘‘addio’’.
COND 8: Pertanto ti hanno rovinato la vita. Sei una sorta di donna cui gli uomini spingono verso il fuoco per riscaldarsi ma gli manca la consapevolezza che il tuo cuore si indebolisce dal calore e quasi smette di battere. (Approfondito in pensieri) Ho ragione? Sono sicuro che ti imbarazzano anche le donne . Intendo che è una delle cause che ti trovi qui.
COND 7: (Resistentemente) Ti narro la mia storia se il sonno non ti arriva tanto rapidamente quanto la noia.
COND 8: Ecco, sto ormai sbadigliando. (Apre la bocca ampiamnete, stringe il corpo e arrotolando la lingua dice.) Ma cerco di sopportarlo a patto che tu mi racconti tutto e dopo andiamo in sauna a dimenticare il passato, d’accordo?
CARCERIERE: (Prende il telecomando, assorda la voce della COND 7 e accende la registrazione.)
Sorge un vento terriblie, le maschere brucciate oscilando si sottomettono al vento. I condannati singhiozzano impotentemente e tentano di aggrappare le maschere. La COND 7 appare sullo schermo. In vestiti graziosi, bellissimi gioielli, occhiali scuri sta fermo a giù di una collina. Sulla cima della collina si vede la silhouette tenua di qualcuno. La COND 7 mette la mano sulla fronte e fissa lo sguardo su un punto.

LA VOCE REGISTRATA DELLA COND 7: (Disperata) Quando sono venuta da te, ho perso i miei soldi ma tu li troverai quando vieni da me. Non averne paura. Quando recuperiamo i slodi, possiamo andare al termine del mondo. Lasciamo stare la sauna.
LA VOCE ECHEGGIANTE DALLA CIMA DELLA COLLINA : L’hai promesso, l’hai promesso…!
Il carceriere spinge il bottone. I condannati alzano alcune maschere trascurate e le lanciano insieme verso le colonne. La cella della COND 7 si fa vedere sullo schermo. Tutto è così come prima.
COND 7: (Ponendo il cuscino sottile verso il muro, si appoggia comodamente. Con sarcasmo amaro) Avresti sentito che ho ammazzato qualcuno… quando la picchiavo, immaginavo che sarebbe morta. (Igerisce la saliva con grande difficoltà.) Il capo medico aveva spinto la poveraccia Merlin Monroe verso la porta e le toccava il petto. Ero proprio scema che sono intervenuta. Appena li ho visti, mi ha cominciato a bollire il sangue. Ho tratto fuori la mia scarpa, ho colpito il mio tacco al teschio di quel gallo. Non mi ricordo che è successo dopo…(Con sarcasmo amaro) Infine un giorno sono arrivata a sapere che mi avevano trasferito il domicilio a questa cella. È giusto che non mi sento malcontenta. Finalmente ho trovato un posto da vivere senza preoccuparmi del vetro rotto della finestra, della serratura rugginosa della porta e delle cerniere stridule. Tutto vada al diavolo! Sdraiandomi qui mi stringo le gambe e aspetto qualcosa. Mi posso mettere in contatto con la gente solo quando mi portano al controinterrogatorio. La cosidetta ‘‘giusta società’’ mi fa sentire schifo, ma del resto non mi lamento. (Rendendosi più vivace) Beh, sai che è successo un giorno? E’ arrivato un ordine da sù dicendo che il nostro Presidente beato mi ha mostrato la sua misericordia. Mi ha perdonato sotto l’amnistia. Vedi che comincio a parlare come te?
COND 8: Parlare è nulla rispetto alle altre cose che presto verrai ad imitare da me. Tra poco penserai come me… Appena mi vedi, comincerai a mangiare, ingannare, fregare e camminare sugli altri come me… Non ti piace? A me piace molto. (Guarda verso la sala con un sorriso presentuoso. Si ferma su un piede e si gira intorno.)
COND 7: Davvero? A dire il vero anche mi piace… In questo gioco c’è qualcosa che sconvolge, ma appena mi trovo al punto di rinunciare… qualcosa mi dà una spinta… Pertanto io posso rimanere in questa cella tanto quanto tu respiri così… basta solo che tu respiri…
COND 8: (Mentre la ascolta, si gira e sbadigliando ad un tratto vince la simpatia del pubblico.) Non ti sei resa conto di una cosa molto importante. La voglia del Presidente. Oggi questo è un ordine obbligatorio. Se vuoi respirare così, chiedi al Presidente. Prima di avere il suo consenso, non sei libera in nessun respiro. Ti tagliano la testa così disinvoltamente che non riuscirai neanche a palpare il tuo orechhio. Presto o tardi bisogna rendersi conto del consenso del Presidente. Lui è il capo. (Isolato) Io potrei diventare il Presidente? Invece, sono diventato un artista… puah…!
COND 7: Ok, Ok! Se parliamo del Presidente, non mi premo neanche di spiegare come hanno portato via Humboldt, come mi sono ricoverata nel manicomio, come mi sono resa un assassina, poi, l’ergastolo e poi il perdono… Anzi, come un Presidente potrà rinunciare ai suoi obbligi e entrare nel mio letto a vedere con chi io sto ansimando o lasciarmi ansimare o no? Che cazzo! Non fare attenzioe alle mie parole. (Umilmente) Mi farai un favore?
COND 8: Se lo faccio, chi se ne approfitta? Tu? Io? Questo carcere?
COND 7: (Annuisce col capo.) Tutti se ne approfittano. Io, tu, tua moglie, la società, il paese, pure lo stato. Quando queste celle non badano più di noi, ancora saremo qui, tra queste mura. Oppure se il prossimo Presidente lo sente e viene a sapere che tipo di idee immorali abbiamo fatto nascere in questo carcere puzzolente, saremo addirittura esauriti e non saremo condannati all’ergastolo… Lo so che ci impicheranno.
COND 8: Sei tanto ingenua oppure ti sei data delle arie? Non sai che nessuno di noi potrà parlare e, anzi, pensare di tutto ciò che non si può origliare in quest’inferno? Tutto è origliato qui. Ma io stavo pensando di tutta un’altra cosa, quello che tu mi chiedevi, una cosa che l’avevo mai fatto e stavi calcolando se valesse farlo o no oppure il tempo andasse bene per farlo… Se lo vuoi, lo faccio ma non mi fa piacere mentirti. Appena tu lasci questa cella, vado da quella che sarà disposta di vivere qui dopo di te, per lusingarla. Se lei viene sedotta, benissimo, la piglio. Se no, me ne fotto, c’è un gran numero di prigionieri in questo carcere, ne trovo qualcuno da qualche parte e le faccio qualsiasi cosa voglio. Ne faccio con ciascuno chi voglia. Beh, cosa ne pensi ? Ti garba il mio piano? Non voti per me se voglio diventare il Presidente?
Il Carceriere prende il telecomando, assorda la voce della COND 7 e accende la registrazione. La tempesta di neve strappa le singole maschere poste sulle colonne. Le machere iniziano a girare furiosamente e spariscono. I condannati piangono per la perdita delle maschere, dopo si fermano silenziosamente. Alzano le mani contemporaneamente, dopo le stringono da parte e le rilievano. La COND 7 appare sullo schermo con gli occhi bendati, con un tovagliolo nero. Va dritto toccando gli oggetti.
LA VOCE REGISTRATA DELLA COND 7: Che cazzo è il Presdente rispetto a te? Se vuoi, puoi diventare Carceriere e comandare chiunque ti capiti.
Il Carceriere spinge il bottone. Entrambi i condannati si sdraiano sul letto distrattamente, ogni tanto si stringono verso le colonne, ma non trovando le maschere, si rassegnano e mostrano tracce di vivacità.
COND 7: (Sorridendo presentuosamente, confessando in silenzio, mettendo la mano sul petto. La voce echeggia nella sala.) Non resistere! Lo so che intendevi tutta un’altra cosa quando mi hai domandato chi se ne approfitta. Non ti preoccupare, non ti chiedo di farlo. E’ una cosa che non chiedo a nessuno anche se muoio e vedo quello che mi salva. Non te lo chiedo mai. Ma lasciami dirti una cosa! Mettilo nella tua pipa e fumalo: è una cosa che non ti supplico sicuramente. E’ il dono che non accetto finche’ non veda il fuoco e non senta la febbre nel mio stomaco. Non temere! Tu mantieni la tua promessa salvo che…
COND 8: Cosa…? Che stai escogitando? Che giochi sciocchi? (Batte la testa sul muro come se cercasse di tirare fuori i suoi pensieri.) Tieni in mente che il fuoco non si sazia ingoiando solo due persone. Tu mi sei sembrata una donna con esperienza, ma ti comporti coma una ragazzina da 17 anni, che una volta passeggiando sotto l’ombra degli alberi, ha tagliato delle foglie, le ha lucidate sulle mani tanto che ritornando a casa le sue dita erano tinte di hennè verde. La ragazza con dita verdi non è una buona consulente per una donna matura.
COND 7: Lo so che dal proprio inizio c’era qualcosa di sbagliato che le nostre celle stanno vicine l’una all’altra ma noi siamo riusciti a proteggerci da quello. (Ride inchinando la testa.)
COND 8: Non si sa ancora nulla sul fuoco ma le nostre celle sono assai strette per tirar dietro quel mostro che mangia tutto. (Con i pugni batte la partizione disperatamente.) Adesso stai tentando di attaccare te stessa tutta disperata sebbene tu avessi dovuto sapere in anticipo che Lui ci ha attaccato così vicini che non c’è bisogno fare più sforzi. Ora tu vedi che mi sento così come se non avessi ne mani, ne gambe, e se è necessario brucciare questo muro, io lo rosicchio coi denti, in quanto capisco, sei più ostinata di me.
COND 7: Sì, sono ostinata come un asino, e lo so che sto rovinando la mia casa con le mie proprie mani, ma sono una vecchia masochista. Sai perchè? Io non caccio mai il pollo di qualcun altro quando è possible attaccare il mio proprio gallo.
COND 8: Chiudi le porte della tua ferma di pollo! Sono alcuni giorni che non ci siamo nutriti abbastanza… (Tiene la pancia, si inginocchia e smorzando cade sul terreno.)
COND 7: Devi fare un pisolino per qualche minuto. La pratica che hai fatto prima, ti rende infuriato. Benche’ non ti veda più, ma sentendo la tua voce presumo, che sei esaurito. Devi sopportarlo. E’ facile cedere, la cosa più difficile è quella di superare le frene, dopo ottieni l’immunità contro tutto quello che ti imbarazza e anche se pigli la tua stessa ombra, non avrai più paura della morte, te l’assicuro.
COND 8: (Girandosi intorno) Oh, che parole tuonanti! ‘‘Immunità’’! Ho paura del tuo linguaggio.
COND 7: E’ meglio usare parole di colori distinti, pensieri appelanti l’uno l’altro. E meglio che le nostre conversazioni non finiscano con baci sereni. E’ meglio essere nemici condannati, furiosi e sanguinosi… Ok, non fare attenzione alle mie parole. Sono sciochhezze di una donna stanca. Dimenticale! (Si spreme duramente.) (Lancia un lungo urlo.)
COND 8: (Chiudendo gli orecchi) Porco dio! Sei pazza! Sei un prodotto genuino di pandemonio. Come è possible che il tuo certificato di pazzia non ti ha servito a rimanere nel manicomio di ‘‘Nork’’. Non smetti di stupirmi. Questo non è il posto giusto per te. Sei una bestia pericolosa per questa cella.
COND 7: (Improvvisamente si pacifica.) Posso chiederti qulacosa altro? Ti prometto che è l’ultima cosa che ti chiedo. Raccontami cosa hai sognato la prima notte che hai trascorso in questa cella.
COND 8: Sei veramente pazza. Pensi che il mio sogno è legato a questa cella? Mi prendi in giro, porca puttana? (Si getta sul letto in maniera disperata.)
Si suona musica simile di hard rock. Il carcere sembra di squotere dal terremoto. Il Carceriere si precipita fuori dello studio. Lo schermo diventa nero, il Carceriere butta via il telecomando. Il COND 8 si precipita fuori della sua cella girandosi attorno, aggrappa il telecomando, sbatte il Carceriere sulla schiena, portandolo alla cella, si mette i vestiti del Carceriere e gli mette i suoi vestiti di prigioniere. Gli dà un bacio sulla fronte, come un segno di addio, se ne va dalla cella tenendo il telecomando. La musica cambia dal ritmo di hard rock ad un ritmo più sereno. Fra poco tutto si affoga in silenzio.
COND 7: (In maniera rozza) ‘‘Si faceva buio, la lampada si esplose, e tu baciasti il buio. Il pezzo caldo del vetro ti si appiccicò sul collo. Poi annaspando verso il buoi trovasti il tuo corpo ricoperto dal muro umido. Poi scorsero le gocce dell’acqua rotolando per il tuo corpo ed annegarono un altro corpo strano nascosto tra di te e il muro. Stavi ansimando come un animale che si macellava e poi salvasti le tue labbra per mantenere la tua promessa. Poi cominciasti a odiare la tua passione che non ti chiese il permesso. Poi andasti al controinterrogatorio e cominciasti ad appassionarti della tua cella ma la spingesti fuori della tua vista perche’ non volevi che fosse una frena ad orientarti in nuove situazioni. Appena tornato, trovasti la cella tutta cambiata. La tua passione sciolse pian piano. Fu il tuo sogno che fu lasciato indietro, e tu non me lo dicesti. Io escogitai il tuo sogno per assicurarmi che c’era qualcuno dietro la porta che non vidi, non sentiì, ma capiì il cui respiro non mi giunse ma mi oltrepassò…’’
Nella stanza del Carceriere il COND 8 spinge il bottone.
LA VOCE REGISTRATA DEL COND 8: Che cazzo! Il tuo naturalismo mi fa sentire pure ammalato. (Pronuncia le parole con antipatia e in maniera ironica).’’ Il pezzo caldo del vetro ti si appiccicò sul collo…’’ Perche lo dici? Se agiti un po’ della tua immaginazione , pure vorrai radiografarmi e appendere la mia foto sul posto dove prima era appesa la foto del presidente.
Il COND 8 ascoltandolo viene stupefatto e spingendo il botone contro la sua voglia spegne la registrazione.
COND 7: (Dopo che sono scomparse le maschere, per la prima volta la registrazione viene compresa come la voce genuina del COND 8. Il vento non risorge più perche’ non ci sono le maschere, e tutto che è condotto in condizioni normali, è percepito come un dialogo comune.) Voglio scattarti una foto. Dal momento che ti stai arrotolando in quella cella, mi alzo e mi addormento avendo la stessa visione. Vorrei che questo muro fosse trasparente e tu stessi fermo davanti a me, spinte le mani sul terreno, aperte le gambe come forbici, visibili tutte le sciarpe sul tuo corpo, nude le tue vene e la tua vertebra, e tu sospirando nei mio orecchi. (Tutta la sala si riempie dell’urlo dei lupi.) Non urlare! Tutto cio che voglio, è una guancia… Perdonami per essere così rischiosa! Basta che tutti i nostri sogni si realizzino… Basta… Non ne voglio più…
Il COND 8 ruzzola così miseramente che, infine, tutto esaurito, tace.
Come stai? Rispondimi! Sei addormentato come morto… (Con le mani poste sulla vita, spingendo l’orecchio verso il muro, trova forza di chiedere.) Non vorresti vedermi urlare così che tutta l’Europa si fermasse ad affrontare l’Anticristo? Ho sentito che gli europei sono convinti che il messaggero che arriva nel giorno della Grande Condanna, sarà armeno…
Il COND 8 è ancora sdraiato sul terreno.
Taci, se vuoi! Il tuo silenzio mi suggerisce che tu firmerai l’epacris del Sindrome della Singolarità dell’Armeno. Giusto? Magari sei d’accordo con la conclusione sarcastica del direttore russo da Leningrad che ‘‘Il mondo è popolato degli armeni e gli altri’’. E’ così bizzaro. Ora io devo decodificare il tuo silenzio. Non essere altero! La missione di quel messaggero è la cura di bufalo che nessuno spirito attenuo potrà sopportarlo salvo che il cielo lo conduce volontariamente, e la terra lo aiuta di mettere il piede nella staffa con fiducia e poi andarsene. Che cazzo! Mi senti o sei andato, e io sto parlando invano? Parlami!
Il COND 8 è ancora tacito.
Non puoi echeggiare. Lo so che mi senti, ma le tue parole sono respinte dal vento di deserto che non entra più nella mia cella. Ci immagino nel deserto in cui camminiamo lontani l’uno dall’altra, siamo in ricerca l’uno dell’altro e ogni tanto sentiamo l’uno l’altro ma talvolta ci rendiamo sconosciuti così che non ci distinguiamo le voci.
COND 8: (Fa vedere un segno di vivacità. Parla a bassa voce, distrattamente, misteriosamente.) Io so come… (Sbadiglia, poi di nuovo si rende muto.)
COND 7: (Senza dare ascolto alle parole del COND 8, continua a narrare la sua storia.) ‘‘Andasti al controinterrogatorio… Passeggiavo per il deserto quando mi accorsi perche’ i nostri dialoghi furono diffusi fuori delle nostre celle, perche’ non fummo benvenuti al carcere ondeggiando cartelloni neri in lettere gialle con la scrittura ‘‘Benvenuti al carcere!’’ Sì, me lo accorgo appunto adesso perche’ non siamo i clienti preferiti di queste celle porche… Tu sei davvero un genio… Non ti ricordi come ridevamo del tuo ‘genio ingenuo’’? Ora so perche’ hai cambiato la posizione della tensione.
COND 8: (Si alza e spinge il bottone con gli occhi chiusi. Ancora si suona la sua voce registrata) Dio! Che sto facendo qui? Questo carcere sempre si approfitta del tuo naturalism volgare oppure è un nuovo metodo di aquisire orgasmo per la donna che non ha fatto sesso per molti anni? Dimmelo sinceramente…! Perche’ hai ricordato quelle tensioni, putta? Perche hai perso la mente? Che cazzo mi sono trovato in questa cella…! Piuttosto mi taglio le vene do reta alle due sciocchezze. (Spegne la registrazione.)
COND 7. (Con gli occhi brillanti) Hai parlato finalmente. Non pigolare, ti prego! Tu pensi che la mia cella è un angolo in paradiso che è preso in affitto? Oppure pensi che questa cella è un giusto castigo per tutti i miei delitti? Non singhiozzare, ragazzino! Comunque ricordati che l’accademico Sakharov e l’infermiera chiamata ‘‘Merlin Monroe’’ nel manicomio di ‘‘Nork’’ invidiano gli abitanti di questa cella… Mentre i prigionieri hanno notato che noi calpestavamo la sabbia del deserto, più che il grasso rancido di prosperità. Pure sono girate voci che noi siamo i più fortunati prigionieri a trovarci insieme in queste celle.
COND 8: (Comincia a divertirsi spingendo il bottone.) I più fortunati prigionieri…? Che ne intendi dicendo ‘fortuna’, putta! E’ giusto, secondo te, essere puniti così severamente per un delitto tanto ingenuo? Tutti in questo mondo sono permessi di viaggiare. Allora, perche’ non lo posso fare io? Sono veramente castigato… Non sono neanche permesso di fare…
Il COND 8 già sa cogliere il giusto momento di pausa. Ma improvvisamente il suo ditto spinge un altro bottone. Si sente la voce registrata della COND 7, contemporaneamente la COND 7 con movimenti sulla bocca fa finta di parlare. Questo processo finisce quando tutto è sotto il controllo della COND 7, sebbene il COND 8 continua a pensare il contrario.
COND 7: (La registrazione funziona.) Lo so che questo è un castigo, lo capisco bene… non è possibile eliminare i delitti. Cerchiamo di trovare delle scuse non riuscite per approvare noi stessi ma non è possibile non seguire Lui…
COND 8: (Da quel momento in poi spinge il bottone contro la sua volontà ma in giusti momenti, e loro cominciano a parlare secondo le registrazioni del Carceriere.) Come l’hai detto? Mi è sembrato o l’hai detto tu?
COND 7: (Il registratore è acceso.) Ho detto ‘delle scuse non riuscite’. L’amore, l’abbiamo inventato per pentirci dopo che ci siamo ritirat alle passioni furiose. La febbre dello stomaco è una leggenda che io ho inventato a darlo al mio imputato come una carta di pazzia. E’ l’alibi migliore di innocenza contro la prostituzione. Ma io ho fallito questo gioco apunto all’inizio come al controinterrogatorio tu hai spalancato le mie carte, con i dati della mia nascita e morte, di mio mio marito e i miei amanti, le e-mail lettere dei miei figli e dei miei amici, tutti i miei diplomi, premi, satire, libri, pure le importunità della dea pagana, tutti i miei conti correnti bancari, debiti e bancarotte…
COND 8: (Spinge il bottone.) Mi interessa come ti senti dopo tutto questo teatro. (Fa un salto e si siede sul terreno ancora tenendo il telecomando.)
COND 7: (Il registratore è acceso.) Mi sento compianta, ma io sono l’unica che ha il diritto di compiangermi. Tu puoi detestarmi, trascurarmi, puoi anche rispettarmi, puoi desiderarmi o ammirarmi, arrabbiarti con me, puoi essere indifferente oppure andare matto per me, puoi benedirmi o maledirmi, puoi pregare al Dio per me, puoi attaccarmi, puoi torturarmi e ammazzarmi. Solo non compiangermi! Appena mi compiangi, puoi pigliarmene l’ultima cosa che mi trattiene qui. Ecco la mia ultima carta. Mi interessa quale sarà il giusto caso per te di usarlo. Forse prima che ci suicidiamo. (Va verso la partizione, ci spinge la mano e butta la carta.)
COND 8: (Con meraviglia infantile entra nella cella vuota della COND 7 senza frena, il telecomando ancora nella mano, prende la carta come se prendesse la carta da se stesso. La cella del COND 8 appare sullo schermo con la carta della COND 7 sulla colonna. Il COND 8 continua a controllare il telecomando dalla cella di COND 7.) E’ così gentile da parte tua! Mi piace vincere! Grazie, signora! La tua carta mi servirà al giusto momento. Ma sai quando viene il giusto momento? Quando tu cominci a richiedere tutto ciò che mi hai dato, solo allora taglio questa carta e ti rovino completamente lasciando il tuo cadavere sul terreno. (Ride presentuosamente.)
Si suona musica che fa nascere sensazioni trascendentali.
IL MONOLOGO DI COND 7: Passeggiando nel deserto mi hai narrato molte fiabbe – da quella del frutto proibito che hai assaggiato entrando dentro la pelle del serpente, dall’orgia del Bacco ai giardini secchi che hai acquato con la fontana della tua sperma, dalla tua cosidetta ‘‘coppia pazza’’ ballando sotto la pioggia calda, che dopo è diventata la ‘‘creazione adorata’’, all’ammirazione di uno degli sguardi di Maddalena che ti bacia i piedi.
IL MONOLOGO DI COND 8: (La musica continua a suonare.) Raccontami la fiabba di tuo figlio, dalla quale tu coucevi torta del suo zaino. Tuo figlio sa come scorrono le acque che sono spesso intasate e spesso spariscono. Ahime! Non ho imparato le regole più importanti di Sua Maetà, Dao. Quando ero all’esame, speravo che per caso ci fosse qualcuno che mi suggerisse, se no, magari mi perdonasse il mio insegnante sollecito. Lo so che succeede quando le tue attese falliscono. Ahime!
Il COND 8 squote la carta, poi, per caso, spinge il bottone del telecomando ma esso non funziona più. Ci prova alcune volte, ma non ci riesce, pertanto butta via il telecomando.
COND 7: (Prende la carta e la gira con stupida meraviglia come se appena fosse svegliata dal sonno.) E’ il mio premio. Non so come e perche’ hai deciso di presentarmi con qualcosa che ciascuno può portare a quel mondo. Questo assomiglia più l’attimo di felicità che abbiamo provato insieme quando il mare di notte sgridava ai nostri alunni.
All’improvviso la sala si riempie di uno schizzo profondo delle onde del mare.
COND 8: (La sua voce propria. Spenta la registrazione) Ancora sto allucinando… Che c’entra il mare? (Spinge gli orecchi con le dita scuotendoli con imbarazzo come se si assicurasse che non si sta assordando.)
COND 7: (La sua voce propria. Spenta la registrazione) Non ti ricordi come ci incontrammo al mare prima che ci trasferissimo a questa cella? (Addolorata) Lo so che hai cancellato quel pezzo dalla tua memoria. Allora, prima che arrivassimo al mare, quando una ghiandaia si rivolse a te con dicendo: ‘‘Sei degno di essere amato…’’, ti misi di cercare il mio alunno, ma non lo trovasti. Le cose del genere capitano spesso. Sono più tremende le situazioni del vuoto interno che portano il loro possessore direttamente al manicomio di ‘‘Nork’’. Mi ricordo un uomo che stava fermo sulla scala mobile nel buio. Strette le mani da parte e guardando verso i capi degli alberi, scappò via, mentre qualcun altro che si era tirato via dalla marcia, con lo sguardo fissato tra le mani dell’uomo, ruppe il suo collo sbattendolo giù sul tronco dell’albero. L’uomo che stava fermo sulla scala mobile dopo si ricoverò nel manicomio di ‘‘Nork’’ con il nome ‘‘Yuri Gagarin, il camionista’’.
COND 8: Stai parlando delle cose familiari e di tutte le persone sole di questo mondo. E’ un bel modo di fregare, ma infine ti trovi in un assoluto isolamento. (Annuisce la testa in modo di ritirarsi.) Ah, merda!
COND 7: Ascolta! Appena trovi il tuo certificato di rilascio, bussa il muro. Non mi addormento se non vengo a saperlo. Se non puoi addormentarti adesso, dimmi come ti sei insinuato in quella cella come secondo l’ordine che veniva da sù, ci erano trasferiti i suoi ex-possessori. Sai perche? Perche’ è la cella in cui il Figliol prodigo si confessò, e quando se ne andò, il mondo lo incontrò a metà-strada, e lui si inginocchiò. Il ragazzo strinse la mano e gridò col cuore rotto, ‘‘Benvenuto al carcere!’’
COND 8: (In un tono frustrato) Mi ricordo tutto, anche quella tensione… Mi chiedi come sono entrato in questa cella… Non lo farei se non ci fosse mia madre, che pur essendo un po’ scema, che non poteva altro che spingermi a questo ‘‘palazzo’’, mi rese chiaro che sono un figlio ingrato, che non merito essere perdonato dalla madre. Ebbi la sensazione che sono amato, perciò esclamai: ‘‘Benvenuto al carcere!’’
COND 7: Conosci quella scenata… Ti dicevo la stessa cosa. Non ti sei trovato lì solo per caso prima che avessi sentito la favola di tuo nonno dalla quale tua mamma ti aveva cotto una torta quando te ne sei andato. Lo so. Adesso raccontami che è successo dopo, salvo che sia il giusto tempo di andartene per sempre e affogarti nella sabbia del deserto.
COND 8: I miei piedi si sono già trovati nella sabbia scorrevole del deserto. (Sorge un vento di deserto) Ad ogni mio passo la sabbia si è riempita sotto la mia pelle, e il mio sangue cagliava minacciando di infilare la mia arteria. Non ho fatto attenzione sul solletico della sabbia. Il vento mi ha dato un forte bacio e siamo entrati in coito. In quel momento desideravo che mi castrassero. Quando il vento torturava la sabbia, ho stretto la mia mano e l’ho riempita con la sabbia digrignando i miei denti. Nel mio palmo erano lasciate alcune briciole. Stavo sogghignando…
COND 7: Stai zitto! Per il mio favore stai zitto! Non ce la faccio più! Pensavo che questo processo fosse una mostra di anime strappate ma non mi è passato in mente prima che ricevessi l’ordine del rilascio, sarei caduta in una grande trappa.
I condannati contemporaneamente si precipitano fuori delle celle, facendo una scaramuccia, pizzicando e gridando l’uno all’altra come veri pazzi.
COND 7: Perche’ credi che parlare, scrivere lettere è l’unico esito da questo pandemonio. Perche’ credi che il Carceriere era un mostro, fatto di sangue e carne, che ci portava al posto sbagilato. La morte di quel poveraccio sarà un peso sulla tua coscienza. Ma ciascuno di noi avrà la sua missione sia nel deserto, sia nel carcere. Si può sapere chi sarà il nuovo Carceriere. Perche’ credi che mai un Carceriere si potrà trovare nel deserto…?
COND 8: E tu perche’ credi che l’unico esito da questo pandemonio è stare zitto? Perche’ credi che ti rendi più infelice, quando incontri qualcuno più simile a te? E perche’ il deserto è un luogo più bello del carcere? Perche’ credi che io ho tanta furbizia che non mi perderò mai in questa cella e che voglio sbarazzarmi della mia memoria e che ho ammazzato il carceriere perche’ non mi rimescoli le carte? Perche’ credi che io ero condannato a vincere dall’inizio e che non voglio che tu sia il nuovo Carceriere…? (Esce dalla parte giusta.)
COND 7: (Si trova sola… non riesce ad abituarsi alla solitudine… batte i piedi furiosamente sul terreno.)
COND 8: (Uno spettatore) E’ la fine?
COND 7: (Una spettatrice) E’ la fine?
COND 8 : (Assomigliando la COND 7 sbricia dietro il palco, sghignazzando) Ci siamo divertiti un mondo!
COND 7: (Non fidandosi dei suoi orecchi) Esatto!
I condannati gemelli pizzicano l’uno l’altra senza dire qulache parola. L’urlo del vento di deserto porta seco singole parole indistinte: sole… chiocciola… libro… bambino… mare… conchiglia… ombra… notte… febbre di stomaco… tempesta…fuoco…
La sala si riempie di una melodia che annuncia l’inizio di qulacosa di nuovo, nel deserto sorge un’oasì. I gemelli si avvicinano dalle parti opposte al deserto e se ne vanno, pian piano sparendo dall’orizzonte.



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